Tanur
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Tra le tante cucine etniche della capitale ancora non ci eravamo misurati con quella persiana, e allora via, si raduna la truppa e ci fiondiamo da Tan…
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Tanur is open for Casual Dining. Tanur serves Iranian dishes. Incorrect or missing information? Make a report, or claim the restaurant if you own it!Details
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1 Reviews on “Tanur”
Tra le tante cucine etniche della capitale ancora non ci eravamo misurati con quella persiana, e allora via, si raduna la truppa e ci fiondiamo da Tanur, poco distante da corso Trieste.Un posto caratteristico, con grandi finestrone affacciate su via Chiana, e ambiente folkloristico ma senza esagerare. Mitica la finestrella finta col gatto persiano affacciato, che ci riporta ad atmosfere esotiche in stile Mille e una Notte.Il personale (rigorosamente iraniano) è molto cordiale e disponibile a iniziarci ai piaceri della cucina persiana, quindi apriamo le danze con una serie di antipasti misti deliziosi a base di hummus (crema di ceci), melanzane, involtini di foglie di vite, falafel, pomodori, olive e altro. Ad accompagnare il tutto, fette di piadine (sì, sono esattamente piadine) con salsa verde piccante e salsina agrodolce.Passiamo quindi alle portate principali, che solitamente sono un piatto unico con carne, riso e verdure, dove anneghiamo la sofferenza per l’assenza del pollo al melograno con una serie di “kebab”, che qui vanno intesi come spiedini di pollo e di carne macinata. Non mancano però le opzioni vegetariane, con ottimi piatti a base di melanzane e “gombo”, ovvero una specie di zucchina dall’aspetto di peperoncino ma non piccante.Alla nostra richiesta su cosa fosse il gombo, la titolare ci ha risposto “sicuramente lo conoscete col nome di quiabo, o okra“, e abbiamo annuito con fare esperto, googlando disperatamente sotto il tavolo.Siamo stati tutti soddisfatti dei piatti, forse avremmo desiderato distaccarci un pò di più dalla formula spiedino + riso, comune anche ad altre culture, ma ci siamo trovati bene. Ci è spiaciuta anche l’assenza temporanea dello yogurt, ma le birre ci hanno aiutato a non soffrirne (ovviamente ci sono anche vini, in particolare Syrah, che ha origine appunto persiana).Per concludere non potevamo non andare di thè (esattamente come il tchai turco) e deliziosi baklavà al pistacchio. Spesa finale: sui 25 euro a testa, con una porzione di antipasto misto a testa, portata principale, acqua e birre, thè, dolce.Vi lasciamo con una nota romantica, ovvero con “eshè” (si pronuncia così la parola Amore). Il cui termine viene rappresentato sette volte sulla parete del banco, per indicare proprio i “sette cieli” di questo nobile sentimento.