Mesob
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Sono passato dal Mesob, come presumo tanti altri, incuriosito da una recensione della blogger americana Katie Parla che decantava le virtù di questo p…
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Mesob is open for Casual Dining. Mesob serves Ethiopian and African dishes. Incorrect or missing information? Make a report, or claim the restaurant if you own it!Details
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1 Reviews on “Mesob”
Sono passato dal Mesob, come presumo tanti altri, incuriosito da una recensione della blogger americana Katie Parla che decantava le virtù di questo piccolo ristorante/associazione etiope sulla Prenestina. E sono contento di esserci passato, anche se è giusto anticipare che questo non è un posto per tutti.Il servizio è assurdamente lento, i tavolini tondi impagliati (i Mesob appunto) sono tanto belli quanto scomodi e non è semplice trovare appoggio per bottiglie e bicchieri e quando il posto è pieno gli spazi diventano angusti. Ma queste sono “tecnicherie”, perchè qui occorre mollare un pò di ansia e nevrosi per entrare in empatia con l’ambiente.La signora Kuki (c’è solo lei dietro ai fornelli, e questo motiva i ritmi lenti della cucina) prepara uno zighinì da leccarsi i baffi, e vale la pena affrontare la mancanza di parcheggio della Prenestina (altezza Pigneto) per assaggiarlo.Per chi non fosse un habituè della cucina africana, lo zighinì consiste in una specie di piadina sottile e spugnosa (injera) che funge da base commestibile per uno spezzatino di carne (piccante o non piccante) posto al centro, e circondato da verdure (rape rosse, ceci, cavolfiore). L’injera va tirata con le mani per allargarla, e quindi usata come cucchiaio per raccogliere il cibo, che si porta alla bocca con le mani (è possibile comunque anche avere le posate se proprio vi trovate scomodi).E questo zighinì è davvero molto buono, e il locale assai familiare, specie quando è affollato dalla comunità etiopica locale (con i bellissimi bambini) che contribuisce a farci sentire davvero in un posto diverso. Inoltre Kuki è davvero una persona sui generis, desiderosa di intavolare nel suo particolare italiano/inglese conversazioni con gli ospiti sulla spiritualità, sulla vita e sul senso delle cose.Ma non solo di zighinì vive il Mesob, dato che sono presenti anche gli altri classici della cucina africana come lo spriss, gli antipastini di sambusa o felafel, il gored gored di carne cruda e diverse alternative vegetariane a base di lenticchie, piselli, carote e patate. Si beve vino, birra etiope (Castel e Saint George), ma anche la classica Peroni qui nell’inconsueto formato da 75 cl.Nonostante in rete si parli di prezzi sopra la media, abbiamo speso solo 7.50 euro a testa e siamo usciti pienamente sazi (complice la injera che essendo spugnosa dopo un pò riempie). I dolci erano terminati ma pazienza, abbiamo ripiegato poco poeticamente sul cornettaro che dista solo venti metri. D’estate inoltre il Mesob può usufruire dei tavoli all’aperto nel cortiletto, che siamo sicuri saranno gradevolissimi.Ricapitolando: aspetterete un’ora e mezza per cenare, mangerete con le manine, poggerete le birre pure per terra, ma se non sarete insensibili al fascino di questa lentezza che favorisce le conversazioni, se vi piacerà da matti essere scavalcati da un mucchio di voraci bambini nerissimi, se gli occhi curiosi e sofferti di questa signora arriveranno a toccarvi dentro, vorrà dire che ne sarà valsa la pena. Ah, dimenticavo: e vi sarete fatti anche una bella magnata.