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Una piacevole scoperta nel cuore di Milano. Il Menù non è vastissimo ma propone i classici israeliani. Tutto buono, compresi i dolci. Il locale è picc…
Roberto Erotavo
The Boidem
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Lo ammetto, ho fatto un errore. Sono andato al Boidem con un coupon. Il menù offerto era particolarmente conveniente, ma soprattutto mi consentiva di …
Phil
The Boidem
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Davvero niente di speciale. A partire dal contesto,squallido arredamento di recupero anni '60 (mi sembra di aver riconosciuto uncomo' di mia madre di …
Grace Boerks
The Boidem
About
The Boidem is open for Bistro. The Boidem serves Jewish and Middle Eastern dishes. Incorrect or missing information? Make a report, or claim the restaurant if you own it!Details
Feature List
takeaway availableindoor seatingpet friendlyReviews
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3 Reviews on “The Boidem”
Una piacevole scoperta nel cuore di Milano. Il Menù non è vastissimo ma propone i classici israeliani. Tutto buono, compresi i dolci. Il locale è piccolo, raccolto e si può acquistare tutto ciò che vi è esposto. Rapporto qualità -prezzo nella media.
Lo ammetto, ho fatto un errore. Sono andato al Boidem con un coupon. Il menù offerto era particolarmente conveniente, ma soprattutto mi consentiva di provare un po’ di tutto. Ma l’errore resta, perché l’esperienza è stata deludente. Il locale è molto particolare e molto carino: i tavoli ben distanziati consentono tranquillità ed intimità . L’arredamento è intrigante e trasmette piacevolezza. Purtroppo la gestione del locale non gli rende merito: una sola persona a servire in tavola (il titolare), con la sala colma, genera ritardi, un servizio distratto e superficiale o quasi assente. Non parlo del vino ricompreso nel mio menù (immagino e spero che nella carta ci sia di meglio) ma del cibo: che non è male nel complesso, sicuramente fresco. Ma il gusto non è all’altezza: parlo dei piatti della tradizione (tipo hummus) il cui sapore risulta un po’ slavato. Idem per il cous cous. Nota di merito per i dolci, invece, migliori delle aspettative. Visti i prezzi della carta (14 euro per i falafel), è un locale di difficile interpretazione.
Davvero niente di speciale. A partire dal contesto,squallido arredamento di recupero anni ’60 (mi sembra di aver riconosciuto uncomo’ di mia madre di quando avevo 4 anni), accozzaglie senza alcuna armoniaestetica, abbigliamento ed accessori da DDR, tristi come l’abbigliamento in usonel blocco sovietico, ai tempi del muro. Hummus con parti amarissime oppuretotalmente insipide. Porzione abbondante. Purtroppo. Piatto di falafelindigesti e unti. Penso debbanotornare a Tel Aviv a prendere appunti. Prezzi oscenamente alti per la povertà dei cibi offerti. A Milano c’è di meglio in zona Bande Nere, senza prezzi strastoferici, con comode sedute e tovagliato.