Blu Luna Café

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• The Breakfast Review

  Ogni tanto bisogna andare a fare colazione in bar come il Blu Luna Café: giusto per non perdere l’abitudine alla mediocrità. Noi era da tempo che non facevamo un’esperienza tanto disastrosa, e forse ne sentivamo quasi la mancanza: al Blu Luna siamo tornati coi piedi per terra: altro che pancake, altro che frutta fresca, altro che cappuccini schiumosi; qui troverete una vetrinetta con qualche brioche, e scoprirete che la Sammontana, quella dei gelati, s’è messa (o l’ha sempre fatto e solo noi lo ignoravamo?) a produrre croissant. Ora, non sappiamo se anche voi da bambini siete cresciuti a pane e saccottini del Mulino Bianco. Noi sì: ne abbiamo mangiati così tanti che ancora ne ricordiamo distintamente il gusto. Un gusto assai simile a quello delle brioche della Sammontana servite (senza piattino) al Blu Luna Café. Ecco, se c’è una cosa che detestiamo è fare colazione con prodotti così smaccatamente industriali. Ché, insomma, se volevamo quel sapore lì avremmo comprato un pacco di saccottini e avremmo fatto colazione in cucina, con il pigiama di Snoopy, i capelli arruffati e le caccole negli occhi. Invece siamo andati in un bar, e da un bar ci aspettiamo qualcosa di meglio. Ci aspettiamo, per esempio, che se a causa della nostra goffagine versiamo un bel po’ di latte macchiato sul bancone, la barista ci rabbocchi il bicchiere con dell’altro latte. Cosa che non è accaduta: la barista in questione di è limitata a pulire il bancone, lasciandoci con il nostro bicchiere mezzo vuoto. Nonostante i tanti tavolini sia all’interno che all’estero, sul marciapiede di via Lario, la sensazione è che il Blu Luna sia un bar di clienti di passaggio, di quelli che buttano giù un caffè al bancone e che poi giocano qualche numero al lotto. Se noi fossimo giocatori, per esempio, ci saremmo giocati il 12 (il bar), il 48 (i cinesi, che gestiscono il Blu Luna), e l’80 (lo squallore).

  July 1, 2015, 2:40 am

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