Bar Selene

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• The Breakfast Review

  Ci sono dei posti che un po’ li prendiamo in giro, ed è un errore un po’ snob: il Bar Selene è uno di questi; non propriamente benedetto dal dio delle location e dall’aria un po’ gina, si tratta al contrario di un perfetto esempio di bar in cui alla fine ti resta addosso il famoso cliché “ma sai che Spinaceto, pensavo peggio?” Il posto è enorme, e quando un locale in una città come Milano è così grande è probabile che i muri siano loro o l’affittuario molto pirla, noi ce ne faremmo stare tre. L’arredo è da dimenticare al punto che abbiamo preferito scattare il minor numero di fotografie possibile, ma vi raccontiamo questa: mensola Ikea nera che sostiene il subwoofer dell’impianto audio, appoggiata per terra su bottigliette di succhi di frutta capovolte (tappo verso terra, fondo bottiglia verso mensola: insomma, hanno fatto un tavolino da vergognarsi). Ah, e i tavoli con la mimetica militare (ma?!?!?). Cosa abbiamo consumato. Un cappuccino, senza tanti fronzoli, fatto bene dal barista preciso, che ci ha ascoltato ordinare, e ha chiesto se volevamo qualche modifica e non ha fatto facce strane quando abbiamo risposto che no, andava bene normale, niente cacao, solo un po’ tiepido. Buono, bravo, bis. Poi una brioche alla Nutella, industriale ma fresca, che è tutto quello che abbiamo da chiedere agli esercizi che -più che giustamente- decidono di affidarsi alla grande distribuzione. Clientela fatta dai soliti della zona. Si fermano tutti, a rate, partendo dai negozi vicini prima di aprire. Ed è giusto così, ed è bello così. Toglietevi quel sorrisino supponente, il nostro si è spento in una frazione di secondo, riconoscendo che, ok, non saranno alla moda e fighetti, quindi?

  July 1, 2015, 2:40 am

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